Certificati (compresi i certificati anagrafici), copie dichiarate conformi all'originale, estratti di qualunque atto o documento rilasciati da notai od altri pubblici ufficiali sono soggetti all'imposta di bollo: per ottenerli, occorre acquistare una marca da bollo da 16 Euro .
Vi sono tuttavia delle eccezioni: a seconda dell'uso, la legge può prevedere delle esenzioni dall'imposta di bollo; i casi più frequenti (ma non gli unici) sono:
1) SEPARAZIONE - DIVORZIO (art. 19 l. 74/1987; Sent. Corte Cost. 154/1999);
2) LEGALIZZAZIONE DI FOTOGRAFIA PER USO DOCUMENTI (Art. 34 Dpr 445/2000)
3) ESERCIZIO E TUTELA DEI DIRITTI ELETTORALI (art. 1 Tab Dpr 642/1972);
4) CERTIFICATI RICHIESTI DALLE SOCIETA’ SPORTIVE (art. 8bis Dpr 642/1972);
5) CERTIFICATI RICHIESTI DALLE ONLUS (art. 27bis Dpr 642/1972);
6) CERTIFICATI RICHIESTI PER NOTIFICA DI ATTI GIUDIZIARI (Risoluzione Agenzia delle Entrate 24/E del 18/04/2016).
7) CERTIFICATI ED ESTRATTI CON DATI RICAVATI DAI REGISTRI DELLO STATO CIVILE (certificati di nascita, morte, matrimonio) (all’art. 7 comma 5 legge 405/1990)
Spetta al richiedente indicare l'uso e la normativa di esenzione, che saranno apposti sul certificato richiesto; si ricorda che le responsabilità per l'uso improprio (cioè differente da quello dichiarato) ricadono sul richiedente